GIARDINO DELLE FARFALLE

Anthocharis cardamines

Gonepteryx cleopatra

Linnaeus, 1767 – (Cleopatra)

Questo splendido rappresentante della famiglia dei Pieridi di medie dimensioni, presenta un dimorfismo sessuale piuttosto evidente, infatti il maschio possiede una inconfondibile macchia arancione scuro sulla parte superiore delle ali anteriori che si intravede in trasparenza anche nella parte inferiore, quindi, con un po’ di attenzione sarà possibile distinguere i due sessi anche quando la farfalla è in posizione di riposo con le ali ripiegate. Vola preferibilmente in ambienti di macchia mediterranea, margini boschivi e prati. In Italia questa specie è prevalentemente diffusa al centro-sud. All’Elba è praticamente possibile vederla volare dal livello del mare fino a quote molto più alte. Compie due generazione all’anno e gli adulti iniziano a comparire nelle prime tiepide giornate di primavera, per volare fino ad autunno inoltrato. Sverna da adulto. Le larve di colore verde riescono a confondersi perfettamente sui rami e le foglie della sua pianta alimentare che è costituita prevalentemente dal Rhamnus alaternus.

Anthocharis cardamines

Papilio machaon

Linnaeus, 1758 – (Macaone)

È forse la farfalla italiana “per eccellenza”, per via della sua ampia diffusione e del suo splendido pattern. Si tratta di una specie di ragguardevoli dimensioni (60-90 mm). In Italia è diffusa in tutta la penisola, ma la sua presenza si estende a tutta Europa, in Asia ed in tutto il Nord America. Gli adulti hanno ali di colore giallo crema con macchie e venature di colore nero. Dalle ali posteriori si prolungano un paio di code molto vistose e proprio vicino a queste code è presente un’evidente macchia rossa bordata di nero e affiancata da altri due spot di colore blu intenso. Si tratta di una specie facilmente adattabile ed all’Elba risulta praticamente onnipresente nei prati, lungo i bordi stradali, ma anche nei giardini fioriti ed ai margini della macchia mediterranea. Sull’Isola, questa specie compie solitamente tre generazioni all’anno e gli adulti compaiono in primavera, in estate ed in autunno inoltrato. Il bruco si presenta di un bel colore verde, ornato da fasce nere striate di arancione e possiede una caratteristica che lo rende davvero peculiare. Sulla testa, se si sente minacciato, è in grado di estroflettere un particolare organo (osmeterium), che emette una sostanza odorosa in grado di scoraggiare il potenziale nemico. Piante ospiti: Daucus carota, Phoeniculum vulgare e Ruta spp.

Anthocharis cardamines

Vanessa atalanta

Linnaeus, 1758 – (Atalanta o Vanessa vulcano)

Si tratta di una farfalla di dimensioni medio grandi con un’apertura alare che varia tra i 50 ed i 60 mm. Nell’Arcipelago Toscano risulta segnalata per tutte le isole maggiori. Il lato superiore delle ali è di colore nero con due vistose bande rosse, la prima obliqua sulle ali anteriori, la seconda segue il margine delle ali posteriori, altrettanto vistose sono le macchie bianche all’apice delle ali anteriori. I due sessi sono pressoché indistinguibili. Si tratta di una specie che compie più generazioni all’anno e sverna come adulto, il che, fa si che la si incontri frequentemente durante alcune tiepide giornate in pieno inverno. Ha un volo molto potente e veloce, caratterizzato da soste piuttosto frequenti, ma è senza dubbio in grado di compiere spostamenti a lungo raggio. Gli adulti sono molto attratti da fiori ricchi di nettare e da zuccheri fermentati. È specie molto territoriale ed è solita avventarsi contro le altre farfalle che si trovano a passare nella propria “zona di volo”. Predilige ambienti semiaperti e margini boschivi. Il bruco che si nutre prevalentemente di ortica, ha aspetto e colorazione molto variabile, ma presenta sempre dei processi a forma di spine ramificate.